Sociologo e uomo politico belga. Militante nell'ala sinistra del Partito
socialista negli anni giovanili, fu espulso dal Belgio. Scoppiata la prima
guerra mondiale, tornò in patria per arruolarsi in difesa del Paese la
cui neutralità era stata violata dalle truppe germaniche. Dimessa
l'uniforme militare alla fine della guerra, si dedicò allo studio degli
elementi psicologici ed etici dell'idea socialista. Dopo aver pubblicato in
proposito alcuni saggi sulla stampa periodica, riassunse i suoi studi nel
maggior saggio
Il superamento del marxismo, che fu tradotto in molte
lingue e apparve nella traduzione italiana nel 1929. Passato dal socialismo
estremista a una forma più moderata, dedicò gli anni seguenti alla
compilazione di un piano economico detto
Piano di M., nel quale
prospettava le possibilità di attuazione pacifica della social
democrazia. Il piano fu pubblicato nel 1934 e destò molto interesse e
vivaci polemiche.
M. coronò la sua attività politica
rivestendo la carica di ministro del Lavoro prima (1935-1936) e successivamente
quella di ministro delle Finanze (1936-1938). Scoppiata la seconda guerra
mondiale e invaso ancora una volta il Belgio dalle truppe germaniche,
M.
collaborò con le autorità tedesche di Seyss-Inquart. Nominato
commissario dopo la capitolazione del Paese e la fuga del governo a Londra, a
guerra finita si allontanò dal Belgio ma venne processato e condannato in
contumacia per collaborazionismo, nel 1946, a vent'anni di lavori forzati
(Anversa 1885 - Morat, Svizzera 1953).