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Man, Henry de.

Sociologo e uomo politico belga. Militante nell'ala sinistra del Partito socialista negli anni giovanili, fu espulso dal Belgio. Scoppiata la prima guerra mondiale, tornò in patria per arruolarsi in difesa del Paese la cui neutralità era stata violata dalle truppe germaniche. Dimessa l'uniforme militare alla fine della guerra, si dedicò allo studio degli elementi psicologici ed etici dell'idea socialista. Dopo aver pubblicato in proposito alcuni saggi sulla stampa periodica, riassunse i suoi studi nel maggior saggio Il superamento del marxismo, che fu tradotto in molte lingue e apparve nella traduzione italiana nel 1929. Passato dal socialismo estremista a una forma più moderata, dedicò gli anni seguenti alla compilazione di un piano economico detto Piano di M., nel quale prospettava le possibilità di attuazione pacifica della social democrazia. Il piano fu pubblicato nel 1934 e destò molto interesse e vivaci polemiche. M. coronò la sua attività politica rivestendo la carica di ministro del Lavoro prima (1935-1936) e successivamente quella di ministro delle Finanze (1936-1938). Scoppiata la seconda guerra mondiale e invaso ancora una volta il Belgio dalle truppe germaniche, M. collaborò con le autorità tedesche di Seyss-Inquart. Nominato commissario dopo la capitolazione del Paese e la fuga del governo a Londra, a guerra finita si allontanò dal Belgio ma venne processato e condannato in contumacia per collaborazionismo, nel 1946, a vent'anni di lavori forzati (Anversa 1885 - Morat, Svizzera 1953).